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Una vita secondo il menù

Edizioni L'Iconoclaste, 2021

Premio Letteratura Passione, 2022

Il bambino era selvaggio, l'uomo incarna l'eccellenza della gastronomia francese. A L'Ambroisie, il suo ristorante tre stelle Michelin da oltre trent'anni, Bernard Pacaud perfeziona i suoi piatti leggendari per pranzo e cena.

Un fagottino al tartufo che trasmette buon umore, un pollo di Bresse in lutto, una sottile crostata di pasta frolla al cacao amaro... Come i funghi che ama, lo chef preferisce l'ombra alla luce. Per dieci anni, Frédéric Laffont ha raccolto le sue rare parole e, con uno stile cesellato, ricrea un destino, incontri con esseri straordinari, una ricerca infinita della perfezione.

Una vita, un secolo di storia culinaria, in cui incontriamo Mère Brazier, Jacques Lacan, Barak Obama, François Truffaut, Calamity Jane e gli Absente.

Libération : "Una biografia intensa. Un racconto emozionante, scritto da Frédéric Laffont. La penna intensa di questo grande reporter e documentarista, vincitore del premio Albert-Londres 1987 per la sua copertura della guerra in Libano, dà del tu al chef, suo amico da trent'anni."

 

Le Figaro : "Una biografia straordinaria. Questo libro non assomiglia alle solite agiografie culinarie, l'autore si rivolge al suo soggetto come se gli rivelasse la propria storia per attenuarne i momenti dolorosi, il padre sconosciuto, la madre troppo assente."

France Inter, Nicolas Demorand : "È la biografia di un uomo pudico che rifiuta la ribalta. La sua cucina parla per lui. Il lavoro ossessivo. L'ascetismo. Il silenzio. Una poesia."

Sud Radio : "Eccellente!"

Politis : "Una forma letteraria originale per tracciare il ritratto di un cuoco fuori dal comune. La quintessenza dell'arte culinaria."

Télérama : "Assaggiamo questo libro!"

Bottin Gourmand : "Un libro straordinario che si distingue da tutto ciò che conosciamo della letteratura culinaria tradizionale."

L’Opinion : « Un libro che mi ha lasciato senza fiato, che ho letto tutto d'un fiato, pensando quasi ad ogni pagina che sono davvero fortunato a conoscere un po' Danièle e lui, e ad amarli.
Credo che Honoré Balzac abbia scritto: «Non si ama bene o molto. Si ama o non si ama». Io amo. »

Gilles Pudlowski : « L'ode a Bernard Pacaud. Una brillante testimonianza che rende omaggio a uno dei grandi chef dell'epoca. »

Gastronomie  : « Colpo di fulmine. È grazie alla penna poetica di Frédéric Laffont che scopriamo la storia di uno dei personaggi più illustri, ma sicuramente anche uno dei più discreti della gastronomia francese. La storia di un uomo singolare e la vita di un grande chef le cui parole sono così rare che qui ne godiamo appieno. »

L’Hôtellerie : « Un racconto forte e commovente fino all'ultima riga. »

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