Mille e una notte, mille e una giornata
Edizioni Arléa, 2004
Lettura di Rachida Brakni alla Comédie-Française
Cosa posso dirti? La pietra, il carro, gli ulivi che vengono tagliati?
Certo che ve lo racconterò... Vi racconterò anche storie, volti e speranze: mille e una strada che porterà alla pace.
Un giorno.
La notte splende per un attimo, poi torna giorno.
Le Figaro: "Frédéric Laffont, grande reporter abituato ai conflitti, si è fatto da parte. Incarna così
Questo "campo di pace" che si dice sia incruento. Dà una lezione di umanità più che di storia.
France Inter, L'Humeur Vagabonde: "Un tema particolarmente caldo, sul quale è molto difficile
per far sentire altre voci rispetto a quelle delle certezze odiose e delle semplificazioni di parte (…).
Frédéric Laffont ha collezionato con devozione quella che lui chiama "polvere di pace", piccole storie
note agrodolci che ci fanno credere, per tutta la durata del racconto, che non tutto è definitivamente distrutto su questa terra chiamata "Sacra".
Un racconto poetico, un documento preciso, una finzione onirica, in ogni caso un film e un libro inclassificabili.
Télérama: “Frédéric Laffont, autore di documentari straordinari, è un narratore esperto (…).
Questi diari di guerra, scritti in prima persona e narrati da una voce femminile, sono un inno sensibile alla sopravvivenza e alla pace. Percorrono strade secondarie, ascoltano le persone, cercano ragioni per sperare. Il modo migliore per camminare, in breve.

