Maledetti occhi chiusi
Edizioni JC Lattès & Arte, 1995
Scritto in collaborazione con Françoise Bouchet-Saulnier, dottore in giurisprudenza,
responsabile legale di Medici Senza Frontiere.
Ruanda. Mesi dopo i massacri, l'erba è ricresciuta. In una fossa comune, i resti di uno scolaro giacciono accanto al suo libro di lettura, lasciato aperto su un estratto da "Il romanzo di Renart": "Maledetti siano gli occhi che si chiudono quando dovrebbero restare aperti..."
Mai più! Nonostante questa solenne promessa, cinquant'anni dopo i campi di sterminio nazisti, un altro genocidio stermina esseri umani per quello che sono. La loro unica "colpa": essere nati Tutsi, proprio come altri sono nati ebrei, zingari o armeni.
Chi porterà giustizia? Nelle fosse comuni e nelle organizzazioni internazionali, una litania di promesse vuote funge da tributo funebre. Solo individui isolati tentano di stabilire i fatti, di scrivere la storia. Tra questi granelli di sabbia che dovrebbero fermare la macchina del silenzio: Françoise, Joseph e François-Xavier. Un avvocato europeo, un attivista ruandese per i diritti umani e il Procuratore della Repubblica di Kigali, raccontano la loro ricerca di giustizia.
Questo libro è il risultato di un anno di impegno e ricerca in tutto il mondo. Una riflessione forgiata attraverso il contatto con la realtà del campo e delle persone. Questa storia risuona ben oltre le mille colline del Ruanda... Affinché l'augurio "Mai più" non sia più una menzogna rivolta alle generazioni future.
Vita: “Un sasso nello stagno, con infinite onde d’urto.”

